Sapevo, da qualche anno, dell'esistenza dei progetti Erasmus+, progetti di mobilità e scambio culturale i cui costi (viaggio, vitto, alloggio e corsi) sono coperti da fondi stanziati dall'Unione Europea. Finalmente, nell'estate del 2022, mi sono deciso a prenderne parte e ad inviare la mia candidatura al Burnout Lab che si è tenuto in Svezia nel mese di settembre. Durante quell'esperienza (di cui parlo, più approfonditamente, qui) ho ricevuto l'esito positivo di un'altra mia candidatura al progetto “Empower your nature” che si sarebbe tenuto nell'isola greca di Tinos, circa un mese più tardi. Domani, 28 ottobre 2022, a soli quattro giorni dal ritorno dalla Grecia, partirò per un terzo progetto che si terrà a Berlino (aggiornamento: ti racconto di quest'altra esperienza in questo articolo). Perché ti racconto tutto questo? Perché voglio farti capire, sin da subito, quanto stia apprezzando queste esperienze, ad un punto tale da volerne fare sempre più.
La spiaggia di Tinos, in Grecia

Benvenuti a Tinos

Tinos è una tranquilla isola delle Cicladi, nel mar Egeo, molto vicina alla più nota meta turistica Mykonos. Sebbene il turismo dell'isola sia in una fase di forte crescita che solleva, tra i locali, non pochi spunti di riflessione sulla sua sostenibilità, essa mantiene una forte identità legata alla principale meta di pellegrinaggio per i greci ortodossi: la chiesa della Madonna Evaghelistria. Ovviamente, il mare è un grande protagonista del panorama dell'isola che vede, però, al suo interno, innalzarsi cime che offrono caratteristici scorci di paesaggio montano. Questa è la location in cui l'associazione Hellenic Youth Participation, nella persona della sua presidentessa Eleni Kardamitsi, ha deciso di ambientare il progetto “Empower your nature”. Più precisamente, ci troviamo all'Akti Aegeou, struttura ricettiva a ridosso della spiaggia che, dopo il delirio dell'estate, ci ha coccolati con tutto il calore del suo personale e con i piatti favolosi cucinati nel loro ristorante.

Empower your nature

L'individuo è o dovrebbe essere alla ricerca costante della sua completezza. Immaginalo al centro di una bussola ed immagina che nei quattro punti cardinali ci siano altrettante parti che, insieme, creano quell'interezza. Se al nord si rappresenta quella componente adulta e “genitrice”, responsabile e protettiva, a sud si può trovare la radice delle lontane origini selvagge dell'essere umano; se ad est troviamo il nostro lato spensierato ed infantile, ad ovest troviamo quello più introspettivo e creativo. Questo schema è alla base del progetto “Empower your nature” che punta a generare la riflessione su questi lati della nostra individualità e su quanto essi siano più o meno sviluppati, in ognuno di noi. Eleni Kardamitsi, Sandra Horea e Sara Marzo (presidente dell'associazione Vulcanicamente di Lecce) guidano i partecipanti del progetto alla scoperta o riscoperta di quei punti cardinali, attraverso attività che stimolano l'interazione umana e l'empatia, il rapporto intimo con la natura umana e con la natura che ci circonda, il corpo, la mente e lo spirito. L'obiettivo è quello di creare consapevolezza, riflessione su quanto le nostre “parti” siano bilanciate e quanto ci si possa avvicinare al concetto di interezza. Il percorso dei partecipanti non è l'unico spazio (umano) in cui le attività hanno ricaduta. Ogni partecipante, a diversi livelli, diventa un nuovo nucleo che genererà, a sua volta, attività o situazioni che andranno a toccare quei partecipanti indiretti, una volta tornati in patria.
Ma io so chi sono...
Certo! Sai chi sei e la vita ti ha portato a fare affidamento su quei lati della tua personalità che diventano i tuoi capisaldi. Eppure, c'è stato un tempo, anche nella tua vita da lavoratore indefesso stacanovista, in cui il tuo pensiero dominante era “devo giocare, devo divertirmi”. Eppure, c'è stato un tempo, nella storia umana, in cui la vita nella società non aveva ancora condizionato il nostro legame profondo con la natura, il nostro essere selvaggi. Sai chi sei ma la domanda è: ti senti completo? Guardati allo specchio o, più semplicemente, chiudi gli occhi e rifletti su quando è stata l'ultima volta che sei stato spensierato come un bambino o selvaggio come un primate. Trovata? Beh, se l'hai trovata è probabile che tu l'abbia vissuta o che sia nei tuoi geni, nella tua natura. Quindi, essa è parte di te, una parte di te che ti sei ritrovato a mettere da parte per diverse ragioni. Non sei rotto, non ti manca niente. È possibile, però, che i quattro punti cardinali di cui sopra siano ben lontani dall'equilibrio.
Le montagne di Tinos, in Grecia

Chi sono io oggi

Me ne vado in giro con un'aura luminosa visibile? Fluttuo nell'aria? Aleggio ad un metro da terra, elevandomi al di sopra della massa non illuminata? No, no e no. Sono una persona che si è dedicata del tempo, che ha messo in pausa la quotidianità e si è immersa in un contesto naturale bellissimo, popolato da bellissime persone con tanto da condividere ed insegnare. Sono una persona che si è fermata ad osservare l'alba, il tramonto, le stelle, il mare, la sabbia e che, di tanto in tanto, ha rivolto gli occhi dall'esterno all'interno, riflettuto, trovato spunti e si è riscoperta grata del dono della vita, che ha saputo godere di quei semplici piaceri che diamo troppo spesso per scontati. Ho scoperto che la mia refrattarietà alla danza è dovuta ad una radicata insicurezza ed alla paura del giudizio ma che il mio corpo è in grado di danzare e la mia mente è in grado di lasciarsi trasportare dalle note. Ho sentito il contatto delle persone, il loro rispetto e, a volte, la loro ammirazione. Ho sentito i loro sussurri, quelle parole che vibrano nei timpani e ti danno una forza strepitosa e sono stato dispensatore, a mia volta, di sussurri, di atti d'affetto scoprendo, ancora una volta, il piacere di dare piacere. Ti sembra poco?
L'alba di Tinos, in Grecia

Il viaggio

Il corpo si sposta e, facendolo, trova nuovi stimoli, nuovi paesaggi, nuove persone e storie e si arricchisce di un viaggio parallelo che avviene all'interno della nostra individualità. Finché siamo sottoposti sempre agli stessi stimoli, nella nostra mente è come se ci fosse un viaggiatore, con una valigia, fermo ad una stazione da cui non passano treni e, restando lì, non riesce più a sorprendersi, ad imparare cose nuove, a vivere. Il viaggio, in diverse forme, tipo quella che ti sto raccontando in questo articolo, fa passare quei treni, raccoglie quel viaggiatore e lo accompagna alla scoperta di nuovi luoghi, fuori e dentro di lui.
Spero di averti ispirata/o e di averti tolto qualche dubbio. Se l'articolo ti ha lasciato qualcosa, like, condivisioni e commenti sono apprezzatissimi. Se vuoi leggere altri contenuti simili, iscriviti alla NEWSLETTER!