Prima di organizzare un viaggio nei dettagli, è buona abitudine informarsi sulle regole, abitudini ed usanze del posto in cui si sta per andare, soprattutto se la cultura di chi ci vive è particolarmente diversa da quella del visitatore. La conoscenza non fa mai male e pone nel giusto mindset per vivere al meglio l'esperienza all'estero.

Informarsi tanto è bene, informarsi troppo può essere deleterio

Pensa al paese in cui vivi. Pensa alle sue caratteristiche più belle. Poi, fermati, cerca di essere obiettivo e prova a ragionare sui pericoli del tuo paese, tratti della tua cultura che cambieresti o ti infastidiscono. Probabilmente, riuscirai ad avere più di qualcosa da ridire sullo stato in cui vivi, a meno che il patriottismo non ti renda cieco.
La perfezione non esiste!
Se continui a scavare ad oltranza, prima o poi, qualcosa da ridire la troverai su qualunque contesto, nel mondo. Più scavi e più trovi. Prima di partire per un viaggio, però, hai anche bisogno di motivarti alla scoperta, continuando a guardare alle belle esperienze che adorerai fare, ai piatti deliziosi che gusterai, ai posti meravigliosi che visiterai, alla gente interessante che conoscerai. Non vorrai, quindi, concentrarti solo sugli aspetti negativi e vivere un viaggio all'insegna del timore, della paura, finendo per attrarre su di te le sventure (perché il tizio impaurito o smarrito è la vittima ideale).
Coppia in un bar di Amman

La mia esperienza

Prima di partire per la Giordania (se ti interessa conoscere le tappe del mio viaggio, leggi questo articolo), come sempre, lessi un po' di blog sulle abitudini e sulle regole del posto. Ad un certo punto, mi imbattei in un articolo che affrontava la tematica del viaggio di coppie non sposate, proprio in Giordania. L'articolo, analizzando le regole della religione islamica, metteva in guardia nel viaggiare con un compagno o con una compagna con cui non si fosse stati davanti ad un altare. La motivazione risiedeva nel fatto che il giacere (quindi, anche condividere una stanza d'albergo) con qualcuno che non fosse il proprio coniuge potesse essere visto come adulterio e punito di conseguenza.

Cosa ho fatto

Intimorito dalle letture (alla prima ne son seguite altre), contattai ogni singola struttura ricettiva che avrei, poi, prenotato. Ad ognuno di loro chiesi il permesso di dormire con quella che sarebbe stata “solo un'amica”, nel totale rispetto della cultura locale. Oggi, posso dire che, se proprio ottenni qualcosa da un approccio del genere, fu puntare una lente d'ingrandimento su me e Loretta. Fortunatamente, contrariamente a quanto si legge, in Giordania nessuno ci chiese se fossimo sposati o meno. I proprietari delle strutture in cui pernottammo sembravano molto più preoccupati di farci vivere un'esperienza fantastica piuttosto che di tutto il resto. Questo avvenne in ogni posto che visitammo, nella più aperta e moderna Amman così come con i beduini del deserto del Wadi Rum.

Occhio!

In questo articolo, non si vogliono banalizzare importanti tematiche come la differenza tra culture. Prima di ogni viaggio, fai comunque le tue ricerche e trai le tue conclusioni. Ciò che sto cercando di trasmetterti è solo il frutto dell'esperienza che ho avuto in Giordania e, successivamente, in Marocco (dove non mi sono preoccupato minimamente della questione, a monte). Considera che, in altri paesi (o in altri contesti nella stessa Giordania), l'applicazione delle leggi ed il rispetto alla lettera dei principi religiosi, potrebbero essere diversi. Ricorda che, in quanto turista, spesso, i locali potranno essere più flessibili, nei tuoi confronti, di quanto non sarebbero con i loro connazionali (perché, per loro, sei anche un'importante risorsa!) ma non approfittarne troppo, non pensare di essere nella tua terra e porta sempre il massimo rispetto per la cultura locale, non solo in quanto atteggiamento eticamente corretto ma anche per la salvaguardia della tua tranquillità e della tua esperienza di viaggio. Io e Loretta evitammo di tenerci per mano, effusioni in pubblico (anche banali, per noi), coprivamo i nostri corpi nel rispetto della sensibilità del posto. Tutto ciò può essere visto come un sacrificio (e lo è) ma la consapevolezza che quel sacrificio sarà temporaneo aiuta ad affrontarlo. Non si tratta di fare un voto di castità a vita ma di adattarsi per quella settimana o due, fermo restando che, nel privato di una stanza, con un po' di autocontrollo, non si rischia di offendere nessuno!
L'eccesso di informazioni può essere dannoso come la più assoluta ignoranza! In media stat virtus!
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