Ci sono cose che potremmo fare praticamente ovunque, anche nel posto in cui viviamo.
Tuttavia, il viaggio non permette solo di vedere cose nuove del mondo ma anche di scoprire
nuovi lati di sé, non tanto a causa di una montagna, di un mare o un fiume quanto grazie
al mindset che, nel viaggio, siamo soliti avere.
La nostra mente, lontana dai soliti
impegni, può portarci a far cose che reputeremmo assurdo
fare nel posto in cui viviamo.
Ed è così che sono finito per stare completamente nudo, sui crinali dei Pirenei.
Ci siamo addentrati molto. Il trekking di Coma Pedrosa si sta rivelando più difficoltoso
del previsto. La neve e l'inclinazione del terreno rendono il procedere molto complicato ed
è estremamente improbabile che incroceremo qualcun altro, né si vede nessuno, scrutando
in su ed in giù per la montagna.
L'imprevisto
Loretta si accorge di aver indossato i pantaloni al contrario, motivo per cui sente
fastidio durante il cammino. Le dico di approfittare di una piccolissima parte
pianeggiante del tragitto per darsi una sistemata, prima di ripartire.
È una bellissima giornata e, nonostante la resistenza della neve, c'è una temperatura
gradevole, aiutata, nella nostra percezione, dai nostri corpi accaldati dal movimento.
Appesa al mio collo, la mia fotocamera, pronta a catturare, ad ogni occasione,
i colori della natura. Approfitto della sosta anch'io, proprio per dare un'occhiata
veloce alle foto scattate sino ad allora.
Con la coda dell'occhio, noto Loretta che tergiversa. Si stiracchia mentre sembra
trovare sollievo nell'aria che le accarezza la pelle delle gambe. Le dico che, forse,
piuttosto che rimettere i pantaloni, potrebbe togliere di dosso il resto, per godersi
il momento e darmi la possibilità di scattare qualche foto a lei, natura nella natura,
albero tra gli alberi, primo vero esemplare selvatico visto sino a questo punto del
trekking. In men che non si dica, Loretta, che con la natura ha un rapporto molto intimo,
è in intimo.

Io saltello qua e là, anche dove il terreno è meno facile, e scatto raffiche di foto
mentre lei mi regala movimenti o, talvolta, asseconda, con essi, le mie parole.
Le linee che disegna, la sua disinvoltura, il suo integrarsi perfettamente in tutto ciò
che la circonda mi riempiono lo sguardo con ammirazione. L'effetto dell'esperienza
sortisce immediatamente e, mentre Loretta si riveste, sento che, se non l'avessi fatto
anch'io, avrei perso l'occasione di fare qualcosa di intenso, che avrei ricordato con
piacere.
Dovevo restare nudo
Comincio a spogliarmi e, nel giro di pochi secondi, sono completamente nudo.
La mia fotocamera passa al collo di Loretta ed i nostri ruoli sono perfettamente invertiti.
Sento l'aria, leggera, sulla pelle e, con il corpo, cerco il sole, uscendo dall'ombra
delle fronde degli alberi. I miei piedi si adattano alla terra ed alle rocce e mi sento
un tutt'uno con ciò che mi circonda. Faccio un passo in giù, su uno strato di neve,
cercando il bianco luminoso con le piante dei piedi. Il gelo inizia a risalire le mie
gambe, dandomi una sensazione di paralisi. Una parte di me, quella fisica, vuole
tornare sulla terra. Un'altra parte di me, però, rimane lì, facendo uscire radici dalle
dita dei piedi che, scavando oltre la neve, trovano, anch'esse, la terra e vi penetrano a
fondo.

I limiti che pensiamo di avere possono svanire totalmente quando ci immergiamo in
una situazione totalmente nuova e ciò che non avremmo mai fatto, per paura del giudizio
o per come percepiamo la società intorno a noi, diventa il comportamento più
naturale che si possa avere. Tanti limiti non sono i nostri limiti ma sono la percezione
che abbiamo dei limiti altrui.
Spero di averti ispirata/o ed inttrattenuta/o. Se l'articolo ti ha lasciato qualcosa,
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