Aprile 2023, sono nel pieno di un periodo buio, demoralizzato, stressato, frustrato. L'1 aprile è la data fissata per la mia partenza per questa quarta esperienza Erasmus+. Stavolta, mi mancano anche l'energia e la voglia di partire; sento che non c'è nulla che possa tirarmi su di morale. Eppure, eccomi nuovamente su un aereo che si stacca da terra, destinazione "Andalusia, Vejer de la Frontera.

L'arrivo

Jorge viene a prendermi in macchina alla fermata del pullman di Barca de Vejer. Con lui ci sono Nessa, dall'Irlanda, e Marzia, una ragazza di Aosta. I 10 minuti circa di tragitto, illuminati dall'arancione del tramonto, mi presentano la zona collinare in cui si sarebbe svolto il progetto sulla Permacultura. Il paesaggio è bellissimo e, vestito di quella luce, si presenta nella sua mise più di classe. Nulla, però, sembra essere in grado di penetrare la mia armatura. Partecipo alla conversazione per inerzia e, una volta arrivati a destinazione, dispongo della mia valigia e, poco dopo, sono a letto, a chiudere il sipario di un'altra giornata.
Cerchio di partecipanti Erasmus+

Permacultura

Il mattino seguente, il sipario si rialza e, con esso, anch'io. Iniziano le attività e le nuove conoscenze. Facciamo una specie di rituale in cui ogni partecipante si pone un intento per la durata del progetto. Condivido con gli altri il mio periodo di frustrazione e, guardandomi intorno, trovo occhi comprensivi, sento parole di vicinanza. Sto già un po'meglio. Joanna, Andrew e Jorge ci presentano la terra di Andrew, 13 ettari disposti sul crinale di una collina, dalla cima sino a valle. Tra le varie piante, scorgo le fave di cui sono particolarmente ghiotto. Chiedo il permesso di staccarne un paio e mi viene concesso. Quelle piante avrebbero pagato il dazio ad ogni mio passaggio, nei giorni a venire. Sto ancora un po' meglio. Veniamo introdotti alla permacultura ed ai suoi concetti fondanti e, guidato da Karim, partecipante al progetto proveniente dal Libano, trovo esempi di quei concetti sulla terra che stiamo calpestando. Karim, durante questa attività, diventa il mio sensei e, da qui in poi, mi rivolgerò a lui con quel termine o con l'appellativo di Yoda, in onore di una delle figure più rappresentative dello status di Maestro. Mentre assorbo i principi della permacultura, trovo la mia mente concentrata ed incuriosita dall'argomento, sempre più distante da quel buio dei giorni precedenti. Sì, la permacultura è una materia estremamente interessante che si pone l'obiettivo di rigenerare un terreno in seguito ad un lungo periodo di attenta osservazione. Dopo aver appreso come il terreno vive senza l'intervento dell'uomo, solo allora, quest'ultimo comincia a relazionarsi con la natura che lo circonda, cercando di integrarsi in essa, piuttosto che comandarla.
Attività del Progetto Erasmus+
Quanto piove? Dove va l'acqua? Come soffiano i venti? Cosa fanno gli animali intorno?
Queste sono solo alcune delle domande che dettano le fasi iniziali della permacultura che nel suo "manuale" si pone altre importantissime questioni relative all'approvvigionamento energetico, alla minima produzione di rifiuti e tanto, tanto ancora.
Sembra più che naturale, in tale contesto, applicare gli stessi principi nell'interazione con le altre persone

Permacultura umana

Mentre imparo queste nuove nozioni, la conoscenza con gli altri partecipanti, con i facilitatori del progetto e con il sorprendente cuoco Constantino, raggiunge livelli più profondi. Ognuno di noi ha esternato il suo intento, si è aperto ed esposto agli altri di propria iniziativa. Proprio come succede con la permacultura, tutti hanno osservato ed ascoltato in silenzio, prima di entrare, in punta di piedi, nelle vite di ogni altra persona presente. Così, trovo un'attenta e dolce confidente in Nessa, donna ed artista irlandese appassionata di insetti, con il suo fiocco in testa, il suo marchio di fabbrica, ed i suoi calzini colorati dai disegni di api svolazzanti. Così, mi ritrovo ad ascoltare ed apprezzare le poesie di Marzia, poesie che raccontano di un "grigio" così simile al mio. Così mi ritrovo a suonare la chitarra mentre gli altri cantano e Graziano e Filip mi accompagnano con le percussioni. Così mi ritrovo a ballare con Sara, Mihaela, Lito, Catherine, Henrique, tutti. Così, in quella danza, mi ritrovo in una bolla con Karim, il sensei, creando la nostra danza personale come se, al di fuori di quella bolla non esistesse nient'altro, in un patto stipulato dai nostri occhi che, incontrandosi, non si lasciano fino alla fine del brano. Così mi sono ritrovato ad abbracciare la piccola Ana, stringendola quasi a farle fare la fine di un tubetto di dentifricio e Gabriel, il ragazzo brasiliano dall'aura bella, quella persona con cui incroci lo sguardo e ti senti più in pace. Così ho sentito la splendida voce di Merle, dalla Germania, mentre cantava sulle note del suo ukulele. Così ho riso alle inesauribili e non sempre efficaci battute del francese Thomas. Così, più volte, ho trovato l'ispirazione nella passione che gli occhi di Jorge sono in grado di mostrare. Così mi ritrovo a terra, in quel treno di massaggi alla schiena alimentato dal principio di restituire qualcosa quando hai la fortuna di ricevere.
Facilitatori del Progetto Erasmus+

Sterco e spensieratezza

Qella mattina, Jorge convoca me e Graziano per una missione importante: raccogliere palate di sterco bovino. Non l'ho mai fatto prima e l'idea non mi entusiasma ma, dal momento che sono in ballo, decido di non pensarci due volte ed accetto. Trasportiamo pale, secchio ed una scala a pioli in un campo di vegetazione spontanea; mi sembra la scena di un film. Scavalchiamo il recinto ed i buoi e le mucche si allontanano, lasciando i loro "regalini caldi" lungo il percorso. La cacca raccolta deve essere calda, in modo che, successivamente, la si possa mischiare con acqua popolata da batteri e microrganismi ed argilla bianca, per creare "el unguento" che avrebbe protetto le ferite degli alberi, in seguito alla potatura. Rido di gusto durante tutta la procedura, mentre commentiamo la "freschezza" dello sterco raccolto e, per la prima volta, mi ritrovo completamente nel mio corpo, a vivere il momento, privo di qualunque altro pensiero che non riguardasse la missione in corso. Non avrei mai immaginato che in un'attività simile avrei potuto trovare questa sensazione. Più tardi, avrei ringraziato Jorge per avermi preso in squadra e per avermi fatto vivere una nuova, divertente e rivelatrice esperienza.

Il cerchio finale

Come nelle altre occasioni, anche questa esperienza giunge al termine. Abbracci, lacrime, saluti, parole si sprecano sulle terre della "Cuartilla". È difficile spiegare le emozioni che si vivono, senza usare qualche figura retorica. Di seguito, il messaggio che ho mandato al gruppo, durante il mio viaggio di ritorno.
"Perché piangiamo? Perché piango? Dico che non riesco a trovare un senso, una direzione. Eppure, queste lacrime dimostrano il contrario. Questa emozione, troppo grande per essere contenuta nel mio corpo umano, così straripante che deve uscire sotto forma di lacrime, mi fa capire che non sono un deserto. Guarda come piove...Ma da dove viene la pioggia, quest'acqua che mi nutre? Se spicco il volo, riesco a vedere dove nasce, emozioni che evaporano e si condensano nel mio stomaco, proprio lì, dove ora sento un nodo che si estende sino alla gola. Ho bevuto tanto ma ho ancora sete. Ho bevuto tanto ed ho paura della siccità che può tornare. Per il momento, celebro questa pioggia."
C'è bisogno di questi progetti, di questi incontri. Bisogna vivere l'armonia e l'amore nell'aria per svestire l'armatura che, giorno dopo giorno, diventa sempre più spessa, aumentando la distanza dagli altri e da noi stessi. C'è bisogno di aprirsi alla novità, alla conoscenza, alla diversità ed abbattere le paure che spesso associamo a questi concetti. C'è bisogno di vivere una vita bella, piena, di vivere emozioni forti e di piangere, di imparare. C'è bisogno di amare tutto ciò che ci circonda
Spero di averti ispirata/o. Se l'articolo ti ha lasciato qualcosa, like, condivisioni e commenti sono apprezzatissimi. Se vuoi leggere altri contenuti simili, iscriviti alla NEWSLETTER e/o seguimi su INSTAGRAM!